Predica bene chi razzola male...
Qui, sul mio blog, mensilmente pubblico per i miei lettori delle bellissime ed utili tabelle create dall'amica Ginevra, dove sono riportati i frutti e le verdure di stagione.
Io invece ieri ho preparato un piatto che di stagione non ha proprio nulla... neanche il pesce spada.
Ma del resto, se il marito fa una particolare richiesta per il pranzo domenicale, posso dire di no?
Qui, sul mio blog, mensilmente pubblico per i miei lettori delle bellissime ed utili tabelle create dall'amica Ginevra, dove sono riportati i frutti e le verdure di stagione.
Io invece ieri ho preparato un piatto che di stagione non ha proprio nulla... neanche il pesce spada.
Ma del resto, se il marito fa una particolare richiesta per il pranzo domenicale, posso dire di no?
Come sempre lo sono i miei piatti, anche questo ha una facile e abbastanza veloce preparazione ma vi assicuro, il risultato è strepitoso! Accompagnato poi ad un freddissimo e ottimo Salìsa, uno spumante trentino a tutto pasto dell'Azienda vitivinicola Villa Corniole, posso dire di aver fatto un pranzo di grande soddisfazione.
Preparazione facile
Per 4 persone:
- per la quantità di pasta regolarsi in base alle proprie abitudini
(io ho utilizzato 400 gr di linguine)
- 2 fette di pesce spada (circa 400 gr)
- 1 o 2 melanzane (circa 400 gr)
- 15 pomodorini Pachino
- 1 cucchiaio di salsa di pomodoro
- 1 spicchio di aglio
- 1 scalogno
- vino bianco secco
- olio e.v.o.
- sale e pepe
- 2 rametti di menta
Incidere le fette di pesce spada lungo i bordi e, aiutandosi con il coltello, togliere la pelle quindi tagliare le fette a dadini.
- per la quantità di pasta regolarsi in base alle proprie abitudini
(io ho utilizzato 400 gr di linguine)
- 2 fette di pesce spada (circa 400 gr)
- 1 o 2 melanzane (circa 400 gr)
- 15 pomodorini Pachino
- 1 cucchiaio di salsa di pomodoro
- 1 spicchio di aglio
- 1 scalogno
- vino bianco secco
- olio e.v.o.
- sale e pepe
- 2 rametti di menta
Incidere le fette di pesce spada lungo i bordi e, aiutandosi con il coltello, togliere la pelle quindi tagliare le fette a dadini.
Pelare le melanzane, lasciando pure alcune parti di pelle, quindi tagliarle prima a fette e poi a dadini all'incirca delle stesse dimensioni dei dadini di pesce spada.
Lavare e tagliare i pomodorini a metà e metterli in un colino a fori larghi e scuotere delicatamente per far perdere i semi.
In una larga padella scaldare l'olio extra vergine di oliva con lo scalogno finemente tritato e fare saltare i dadini di melanzana per qualche minuto quindi aggiungere i pomodorini, la salsa di pomodoro, salare e cuocere per circa 15 minuti o finché le melanzane risulteranno morbide.
In un'altra padella scaldare dell'olio extra vergine di oliva con lo spicchio di aglio leggermente schiacciato e fare saltare i dadini di spada per un paio di minuti dopodiché sfumare con una leggera spruzzata di vino bianco.
Fare evaporare dopodiché portare i dadini di pesce spada nella padella delle verdure, mescolare ed eventualmente regolare di sale, pepare e fare insaporire ancora per un paio di minuti poi aggiungere le foglioline di menta.
Scolare la pasta bene al dente e farle finire la cottura nella padella del sugo irrorando con un filo di olio extra vergine di oliva a crudo.
che buone !!!!! Rosi
RispondiEliminaGrazie mille, buona giornata. Lorena
Eliminaahahah..sei una forza Lore :-P come non accontentare questi maritini?? Hai fatto bene, le regole sono fatte anche x essere infrante ^_*
RispondiEliminaVero, anzi io preferisco quando è lui a chiedermi uno specifico piatto, così non ho da pensare a cosa cucinare...
EliminaUn abbraccio, Lorena
deve essere deliziosa! Ciao Monica
RispondiEliminaCiaooo Monica che piacere. Si é davvero buona, anzi era...
EliminaBuona serata, Lorena
Pazienza se non è di stagione, sembra talmente buona. Hai mangiato e bevuto meglio che al ristorante, sarà stato contento il marito.
RispondiEliminaGrazie per la ricetta. Gianna
È proprio vero Gianna, meglio che in un ristorante 😜, si si é stato contento di trovare il piatto che mi aveva richiesto.
EliminaUn caro saluto, Lorena