Erano anni che mi ripromettevo di provare questa ricetta, quand'era il periodo curavo la fioritura delle pseudoacacie - o comunemente conosciute come robinie - per raccogliere i grappoli che mi servivano ma una volta veniva il temporale che rovinava i fiori, un'altra volta dovevo andare via, un'altra volta rimandavo al giorno dopo e poi quello dopo ancora e così sono arrivata ad oggi, ma finalmente ce l'ho fatta.
Dove vivo io di queste piante ce ne sono moltissime e in questo periodo sono bellissime, si riempiono di grappoli fioriti molto eleganti, leggeri, dal profumo delicato e inebriante.
Inutile raccoglierli per tenerli in un vaso con l'acqua perché appassiscono subito ma si può fare di meglio... si possono utilizzare in cucina per qualche preparazione, prevalentemente dolce.
Dato che non possono essere lavati, attenzione a dove andrete a raccogliere questi fiori: lontano da strade, da campi concimati e da tutto ciò che può inquinarli.
Vi dico che sono velocissimi da preparare, ci ho messo più tempo a scrivere la procedura che a farli...
Decisamente particolari, croccanti e delicati. Mangiandoli se ne sente ancora il profumo, si tengono in mano e si sgranocchiano lasciando solo il gambo.
Vi dico che sono velocissimi da preparare, ci ho messo più tempo a scrivere la procedura che a farli...
Decisamente particolari, croccanti e delicati. Mangiandoli se ne sente ancora il profumo, si tengono in mano e si sgranocchiano lasciando solo il gambo.
Dosi approssimative per 4 persone:
- 12 grappoli di fiori di robinia
- zucchero al velo oppure miele di acacia
per la pastella:
- 3 cucchiai di farina bianca
- 3 cucchiai di farina di riso (rende i fritti molto croccanti)
- acqua minerale frizzante freddissima
per la frittura:
- olio di semi di girasole o di mais o di arachidi (non olio di oliva)
Scuotere delicatamente i grappoli di fiori di robinia, senza lavarli, per togliere eventuali impurità.
Preparare una pastella mescolando le farine con l'acqua frizzante molto fredda. Dovrà risultare consistente ma non troppo, semiliquida ma non troppo (un po' come quella che si prepara per i fiori di zucca).
Immergere velocemente un grappolo di fiori, rigirandolo da entrambe le parti, dopodiché scuoterlo per eliminare la pastella in eccesso.
In un pentolino non troppo grande scaldare circa tre dita di olio (per controllare se è in temperatura giusta per friggere, versare una goccia di pastella e se saltella allegramente friggendo vuol dire che è il momento).
A questo punto friggere il primo grappolo e con una pinza da cucina, o una forchetta, smuoverlo delicatamente per cercare di allargare bene i fiori quindi rigirarlo. Non devono diventare scuri ma prendere appena un colore dorato.
A questo punto friggere il primo grappolo e con una pinza da cucina, o una forchetta, smuoverlo delicatamente per cercare di allargare bene i fiori quindi rigirarlo. Non devono diventare scuri ma prendere appena un colore dorato.
Prelevare i fiori facendo attenzione a non romperli e metterli su un piatto ricoperto di almeno tre strati di carta assorbente che andrà poi sostituita almeno un'altra volta.
Assolutamente deliziosi. Qui da me sulle colline del pavese ci sono molte piante di robinia, mi hai incuriosito e magari in questi giorni ci provo a farli.
RispondiEliminaGrazie e spesso vengo a curiosare le tue belle ricette.
Luigia B.
Ciao Luigia, si anche la tua zona ha molte di queste piante. Fai conto che però tra una decina di giorni massimo cominceranno a sfiorire.
EliminaTi ringrazio per i complimenti e ti aspetto ancora. Buon w.e., Lorena
Dove porto a passeggiare Amelia c'è pieno...non sapevo che fossero commestibili, adesso sarei proprio curiosa di poterli assaggiare! Grazie della dritta ^_^
RispondiEliminaCiao Consu, si si sono commestibili e anche buoni. Io non sapevo ci fossero anche in Toscana zona mare. Occhio a non confonderti con i glicini.
EliminaUn abbraccio, Lorena
Fatto ora,veramente buoni
EliminaGrazie Unknown, sei stata davvero carina a dirmelo. Mi fa piacere, buona giornata.
EliminaLorena