Questa mattina, mentre ero in macchina per andare al lavoro, ho ripensato al mio primo giorno di scuola. Lo ricordo come fosse ieri, era il 1° ottobre.
Una volta, ai miei tempi, la scuola cominciava per tutti in questa data. Non come oggi che dipende dalle classi, dalle scuole e dalle diverse regioni ecc. Si cominciava il primo e basta.
Noi bambini che cominciavamo ad andare a scuola per la prima volta venivamo chiamati "I Remigini" (anzi, adesso andrò a vedere su Google perché veniva dato questo nome).
Ricordo la grande emozione già settimane prima di cominciare… ricordo di essere andata con mia mamma a fare gli acquisti della cancelleria in cartoleria e ricordo anche il profumo dei quaderni nuovi, delle gomme e delle matite chiuse in un elegante astuccio, della cartella.
Quanta emozione si, ma anche quanta preoccupazione. Lì, si cominciava ad essere "grandi", ad avere i primi doveri e le prime responsabilità.
Nella mia mente ho nitida la mattina che mia mamma, tenendomi per mano, mi ha accompagnato davanti alla scuola con il mio candido grembiulino, un fiocco blu che era più grande di me e la cartella sulle spalle.
Ricordo quel senso di smarrimento davanti al grande cortile di questa vecchia scuola grigia. La confusione di altre mamme e bambini sconosciuti, più o meno tristi come me per questo primo vero distacco e là, in cima ai gradini della scuola, una figura altera vestita di grigio che aspettava che fossimo tutti entrati.
Forse era la Direttrice che voleva semplicemente dare il benvenuto ma, agli occhi di bambina, la vedevo già ostile.
Ricordo esattamente l'attimo in cui ho lasciato la mano di mia mamma, a fatica, e mi sono diretta con tutto il peso della mia angoscia verso quella porta.
Da lì in poi il nulla…
Una volta, ai miei tempi, la scuola cominciava per tutti in questa data. Non come oggi che dipende dalle classi, dalle scuole e dalle diverse regioni ecc. Si cominciava il primo e basta.
Noi bambini che cominciavamo ad andare a scuola per la prima volta venivamo chiamati "I Remigini" (anzi, adesso andrò a vedere su Google perché veniva dato questo nome).
Ricordo la grande emozione già settimane prima di cominciare… ricordo di essere andata con mia mamma a fare gli acquisti della cancelleria in cartoleria e ricordo anche il profumo dei quaderni nuovi, delle gomme e delle matite chiuse in un elegante astuccio, della cartella.
Quanta emozione si, ma anche quanta preoccupazione. Lì, si cominciava ad essere "grandi", ad avere i primi doveri e le prime responsabilità.
Nella mia mente ho nitida la mattina che mia mamma, tenendomi per mano, mi ha accompagnato davanti alla scuola con il mio candido grembiulino, un fiocco blu che era più grande di me e la cartella sulle spalle.
Ricordo quel senso di smarrimento davanti al grande cortile di questa vecchia scuola grigia. La confusione di altre mamme e bambini sconosciuti, più o meno tristi come me per questo primo vero distacco e là, in cima ai gradini della scuola, una figura altera vestita di grigio che aspettava che fossimo tutti entrati.
Forse era la Direttrice che voleva semplicemente dare il benvenuto ma, agli occhi di bambina, la vedevo già ostile.
Ricordo esattamente l'attimo in cui ho lasciato la mano di mia mamma, a fatica, e mi sono diretta con tutto il peso della mia angoscia verso quella porta.
Da lì in poi il nulla…
Questa ricetta l’ho preparata due volte nell’arco di quindici giorni. La prima volta mi è piaciuta ma c’era qualcosa che non mi convinceva o, per meglio dire, mancava qualcosa.
Ho pensato cosa potesse essere questo “qualcosa” ed è bastato un cucchiaio di senape per avere la risposta. Ora si che ci siamo…
Semplice, veloce e diverso dal solito. A noi è piaciuto molto.
Semplice, veloce e diverso dal solito. A noi è piaciuto molto.
Preparazione facile
Per 4 persone:
- 1 kg di bocconcini di pollo
- una lattina di birra chiara e molto leggera (a temperatura ambiente)
- 1 cucchiaio di senape delicata
- 1 cipolla piccola
- sale e pepe
- olio e.v.o.
- farina bianca per infarinare il pollo
Infarinare i bocconcini di pollo (io li metto in un sacchetto di plastica, quelli che si usano per congelare gli alimenti, aggiungo la farina e tenendo ben chiuso con la mano scuoto energicamente dopodiché rovescio tutto in un colapasta per eliminare la farina in eccesso).
In una larga padella fare dorare la cipolla, finemente tagliata, in olio extra vergine di oliva dopodiché aggiungere la senape e farla sciogliere.
Aggiungere i bocconcini di pollo, salare e fare insaporire qualche minuto mescolando spesso per non farli attaccare.
Aggiungere la birra e alzare la fiamma per farla evaporare quindi proseguire con la cottura, a fuoco medio e con il coperchio leggermente scostato, per circa 20/30 minuti (secondo la dimensione dei bocconcini) mescolando spesso.
Eventualmente regolare di sale e, in ultimo, dare una macinata di pepe.
Servire ben caldi.
Anch'io adoravo il profumo della cancelleria nuova 😍e vivevo il primo giorno di scuola con grande emozione..la stessa che scemava piano piano giorno dopo giorno, soprattutto alle superiori!
RispondiEliminaCmq meglio parlare del tuo pollo che sicuramente replicherò soprattutto con quell'aggiunta di senape ^_*
Già… ricordi dolceamari. Si Consu, effettivamente la senape ci vuole altrimenti il piatto è un po' troppo poco saporito secondo i miei gusti.
EliminaUn abbraccio, Lorena
Meravigliosa descrizione di te nei ricordi scolastici e meraviglioso pollo cucinato così, io l'ho preparo spesso con la birra, prossima volta aggiungerò anche la senape e la leggera panatura di farina, che di solito evito all'inizio, ma aggiungo un cucchiaio di maizena verso la fine della cottura, per ottenere la cremosità del sughetto ;)
RispondiEliminaP.S. Una cosa che mi piace ancora molto è aprire (ora nei centri commerciali) quaderni e block notes e 'sniffarne' le pagine, piombo subito anche io ai miei ricordi scolastici ;)
Grazie mille cara, è stato un periodo un po' sofferto per me quello dell'inizio della scuola…
EliminaProva e fammi sapere se ti è piaciuto con queste variazioni. Anche a me piace sentire il profumo dei quaderni ma non è più quello della mia infanzia.
Un abbraccio e grazie. Buona serata.
Lorena