Tanti anni fa ero sulle montagne del Piemonte per una breve vacanza a casa dei miei zii.
Un pomeriggio venne a trovarci il parroco della vicina chiesa e, parlando delle grappe ai mirtilli e alle marasche preparate dai miei zii, il parroco ci chiese se volevamo assaggiare la sua "Grappa alla vipera". Ovviamente rimanemmo tutti stupiti dal nome di questa grappa pensando fosse un particolare soprannome.
Un pomeriggio venne a trovarci il parroco della vicina chiesa e, parlando delle grappe ai mirtilli e alle marasche preparate dai miei zii, il parroco ci chiese se volevamo assaggiare la sua "Grappa alla vipera". Ovviamente rimanemmo tutti stupiti dal nome di questa grappa pensando fosse un particolare soprannome.
Andò a casa a prenderla e quando ritornò rimanemmo tutti a bocca aperta. Aveva in mano una grossa bottiglia e, all'interno, si vedeva un liquido leggermente verdino e si intravedeva un serpente arrotolato.
Mia mamma a momenti svenne (dato che ha il terrore di tutto ciò che striscia) invece noi altri, incuriositi, chiedemmo informazioni.
Ci spiegò il procedimento per prepararla: "In una bottiglia si mettono circa tre dita di grappa, si fa scivolare dentro la vipera viva e questa, con i fumi dell'alcool, perde i sensi (e non rilascia il veleno come io pensavo) poi si inserisce un rametto di Pino mugo e si finisce di riempire la bottiglia con la grappa. Si lascia in luogo fresco per un determinato periodo dopodiché si può bere. Si dice anche sia salutare.
La vipera non si deteriora in quanto l'alcool la mantiene a lungo".
Io la assaggiai (ovviamente dopo aver visto che la beveva anche il parroco) e, se devo essere sincera, era anche molto buona.
Dopo qualche anno entrando in una osteria, sempre nella stessa zona del Piemonte, subito all'ingresso c'erano delle mensole con sopra appoggiate una decina di bottiglie di varie grandezze contenenti questa grappa.
Oggi come oggi non so se ancora qualcuno le prepara per uso personale ma, credo, non sia più possibile prepararle per servirle in ristoranti, bar, ecc.
E' stato scritto anche un libro con il medesimo titolo.
(Immagine pubblicata con l'autorizzazione dell'Editore)
Mia mamma a momenti svenne (dato che ha il terrore di tutto ciò che striscia) invece noi altri, incuriositi, chiedemmo informazioni.
Ci spiegò il procedimento per prepararla: "In una bottiglia si mettono circa tre dita di grappa, si fa scivolare dentro la vipera viva e questa, con i fumi dell'alcool, perde i sensi (e non rilascia il veleno come io pensavo) poi si inserisce un rametto di Pino mugo e si finisce di riempire la bottiglia con la grappa. Si lascia in luogo fresco per un determinato periodo dopodiché si può bere. Si dice anche sia salutare.
La vipera non si deteriora in quanto l'alcool la mantiene a lungo".
Io la assaggiai (ovviamente dopo aver visto che la beveva anche il parroco) e, se devo essere sincera, era anche molto buona.
Dopo qualche anno entrando in una osteria, sempre nella stessa zona del Piemonte, subito all'ingresso c'erano delle mensole con sopra appoggiate una decina di bottiglie di varie grandezze contenenti questa grappa.
Oggi come oggi non so se ancora qualcuno le prepara per uso personale ma, credo, non sia più possibile prepararle per servirle in ristoranti, bar, ecc.
E' stato scritto anche un libro con il medesimo titolo.
(Immagine pubblicata con l'autorizzazione dell'Editore)
non ero a conoscenza del procedimento utilizzato per creare questo tipo di grappa^^ davvero particolare
RispondiEliminagrazie per averlo condiviso :)
Buona giornata
Valentina
Eh si Valentina, non è una grappa molto conosciuta nè apprezzata da tutti.
EliminaUn saluto, Lorena
Non rilascia il veleno, ma con ottima probabilità scarica il contenuto dell'intestino come fanno quasi tutti i rettili quando "disturbati", ma anche tutti gli animali morenti. Il gusto deve essere del tutto particolare.
EliminaAdesso è del tutto illegale produrla essendo tutti i rettili protetti dalla legge, anche quelli ritenuti pericolosi perché velenosi.
Molto interessante. Non avrei avuto il coraggio di assaggiarla, sicuramente!
RispondiEliminaMi chiedo come facevano fare scivolare la vipera viva dentro la bottiglia!
Probabilmente la mettevano in un sacchetto con un buchino e lì infilavano l'apertura della bottiglia e la povera vipera scivolava giù.
EliminaCiao Any.
l'ho assaggiata anch'io questa particolare grappa in provincia di Sondrio in un ristorante sul cucuzzolo della montagna...E' fortissima! (almeno per me che nn son abituata a bere grappa). Purtroppo non te la vendono...
RispondiEliminaOramai credo proprio sia utilizzata e venduta "sottobanco" con tutte le normative in materia alimentare.
Elimina