Una cena in giardino per due

sabato 4 maggio 2019

Tacchi alti, capelli in ordine, trucco accentuato, raso e seta sulla pelle...
Sì, qualche volta amo dedicare del tempo per curarmi in particolar modo e, devo essere sincera, mi piaccio anche ma non sono la vera io e non mi sento molto a mio agio.
La Lorena che amo e che sta bene con se stessa è libera, scalza, spettinata e selvaggia, solitaria e innamorata dei silenzi. Che mille e mille volte sceglierebbe una vita semplice di campagna, divertendosi a rincorrere farfalle e raccogliere uova nel pollaio, ad una vita sacrificata e grigia da donna manager.
Oggi non è accaduto assolutamente nulla di speciale eppure io mi sono sentita profondamente felice.

Io e mio marito dopo pranzo siamo andati in bicicletta vicino a casa nostra, in una zona molto verde e rigogliosa. Ho potuto correre nell'erba a piedi nudi e sentire il contatto con la terra, raccogliere fiori, godere del piacevole sole caldo che scaldava la pelle e come unica colonna sonora il frinire dei grilli, il canto di uccellini e di fagiani in amore.

Veramente un bel momento e uno stato di pace profonda che avrei voluto poter fermare per sempre.

Tornati a casa, dato che la temperatura era molto piacevole, abbiamo deciso di cenare un po' prima del solito e invece di stare in casa oppure fuori sotto al patio, abbiamo spostato il tavolo in giardino vicino alla grande betulla.

Una tovaglia romantica in lino rosa tenue, i miei piatti nuovi che non vedevo l'ora di usare, sui tovaglioli bianchi ricamati delle bacche di pepe rosa tenute da un nastrino d'organza bianco, qualche fiore raccolto nel mio giardino e dei rametti di acero rosso messi in un vasetto per dare colore alla tavola e qualche ramo lungo di Cotoneaster fatto scendere nel fianco della tovaglia.

Pronte le lanterne sotto alla betulla e, appena è calato il sole, le abbiamo accese rendendo tutto molto, molto romantico...

Mancavano solo le lucciole.