Rotolini di bresaola con fior di capra e pomodorini secchi sott'olio

In un precedente post (lo trovi qui) vi avevo raccontato dei miei 2.500 grilli ma se pensavate che fosse finita così, vi siete sbagliati...

Per molte persone il forte frinire incessante e ipnotico delle cicale risulta estremamente fastidioso, ovviamente non per me...
Io lo associo alla campagna, all'estate e alla mia amata Toscana. Non c'è pineta di quella regione che non abbia il suo cicaleggio.
Nonostante ami da sempre il loro suono, non le avevo mai viste ma sapevo che assomigliano a delle grosse mosche e che possono arrivare a misurare anche otto centimetri.
Cinque o sei anni fa siamo andati, io e mio marito, sulle colline pavesi in un ospedale per fare degli esami; appena scesi dall'auto, siamo stati investiti da un potentissimo frinire di cicale, quasi assordante.
Eravamo nel parcheggio deserto dell'ospedale in mezzo ai colli e c'erano delle piante basse, seguendo il verso delle cicale ne ho vista una ad altezza uomo che si mimetizzava con il tronco.
Ho cercato di catturarla con le mani ma, con un balzo ardito, mi è sfuggita.
Oramai ero entrata in versione "Vispa Teresa" e con la mia cartella clinica sotto al braccio vagavo per il parcheggio alla ricerca di altre cicale.
Fortunatamente sono stata riportata alla realtà da mio marito e siamo entrati in questo ospedale in mezzo al verde.
Mentre stavo facendo un esame in un ambulatorio con la finestra aperta, il cicaleggio era talmente forte da sovrastare la voce della dottoressa.
Una volta terminati gli esami, siamo usciti e mentre ci incamminavamo verso il parcheggio ho detto a mio marito: "Sai, ho pensato che..."
Non mi ha fatto finire la frase e mi ha anticipato dicendomi che non sono poi così facili da catturare le cicale...
Aveva già capito, conoscendomi, che durante la visita stavo escogitando un modo per catturare le cicale e portarle a casa, liberarle nel nostro bel giardino e avere un concerto assicurato per tutta l'estate.
Le piante del parcheggio erano piene di cicale e catturarle era possibilissimo ma non a mani nude (le cicale fanno balzi e volano).
Abbiamo guardato nel baule della macchina se poteva esserci qualcosa che facesse al nostro caso ma niente. Solo la borsa dei ferri e altre inutilità.
Allora che fare? Semplice! Essendo noi dei pescatori, a casa avevamo il guadino dei pesci quindi sono riuscita, non con poca fatica, a convincere mio marito che la soluzione era di andare a casa, prendere il guadino e una scatola e ritornare al parcheggio per catturare tante cicale.
Il tutto facendo ore di macchina.
Ovviamente mio marito in un primo tempo si è fortemente ribellato ma poi, vedendo quel guizzo di felicità nei miei occhi, non ha saputo dirmi di no.
Alla fine sapeva che ci saremmo sbellicati dalle risate e così è stato.
Tornati al parcheggio, dopo esserci fermati in una trattoria a mangiare, con il guadino abbiamo facilmente catturato sul tronco delle piante due cicale e le abbiamo messe nella scatolina con i buchi per farle respirare.
Un ragazzo in pigiama, affacciato alla finestra dell'ospedale, ci osservava e quando ci ha chiesto cosa stavamo facendo, ho prontamente risposto che facevamo degli studi di entomologia per una università.
Forse nel loro linguaggio le cicale hanno dato l'allarme perché, dopo queste due catturate, si sono spostate nella parte più alta delle piante del parcheggio.
Dato che a fianco dell'ospedale c'era il grande parco di una antica casa abbandonata e, da lì, arrivava un cicaleggio assordante, ci siamo andati pensando ad una caccia proficua.
Lì le piante erano molto alte e sui grossi tronchi, ad una altezza di circa sei metri, vedevamo le cicale ferme al sole.
Mio marito, che oramai si era appassionato a questa inaspettata avventura, mi ha detto di allungare il manico estensibile del guadino e di montare sulle sue spalle per catturare più cicale possibili.
No scusate, ma vi potete immaginare la scena?
Tutto questo ha portato alla cattura di solo due cicale.
Accaldati e un po' demoralizzati abbiamo deciso di accontentarci delle quattro prede nella scatoletta e di tornare a casa.
Ma poteva essere finita così? Certo che no.
Saliti in macchina per tornare a casa, a circa 300 metri dal parcheggio, costeggiando un vigneto abbiamo sentito ancora un forte cicaleggio.
Al primo rientro della strada ci siamo fermati e armati del nostro guadino abbiamo cercato di catturare qualche altra cicala.
Passa un grosso bus di linea, il conducente ci vede e si ferma.
Lì mi sono detta: "Ecco, questo è il proprietario del terreno e adesso ci cazzia". 
Invece no, divertito ci ha chiesto - anche lui - cosa stavamo catturando e quando gli ho detto che si trattava di cicale, tutto felice mi ha detto: "Siiiii, portatevele via tutte che quando vado a fare il riposino dopo pranzo, queste disgraziate non mi fanno chiudere occhio".
Ci siamo fatti tutti quattro risate poi lui ha proseguito per la sua strada e noi ne abbiamo catturata ancora una.
A questo punto abbiamo dato per conclusa la nostra caccia e ci siamo avviati verso casa.
Dopo pochi chilometri, dalla scatoletta le cicale hanno cominciato a fare un casino pazzesco e chiusi nell'auto le orecchie ci facevano male.
Ma quante risate ci siamo fatti però...
Arrivati a casa con le nostre cinque cicale, le abbiamo liberate sui tronchi dei nostri alberi e queste hanno subito cominciato a cicaleggiare.
Io ero felice come non mai, ho chiamato i nostri cari amici e gli ho detto se volevano venire a prendere da noi un aperitivo in "puro stile Toscana" con tanto di cicale.
Ovviamente quando sono venuti e gli abbiamo raccontato le nostra giornata da "Indiana Jones" hanno scosso la testa dicendo che solo noi potevamo fare una cosa del genere.
Credendo che le cicale si sarebbero ben ambientate e riprodotte nel nostro giardino, assicurandoci a vita il loro canto, ho cercato in internet notizie su questi insetti.
Orrore!!! Ho scoperto che vivono circa una settimana e, quando depongono le uova a terra, si schiudono solo dopo 7 o 14 anni. Dicasi ANNI.
Mi veniva da piangere, tutta quella fatica per nulla.
Il mio sogno si è così drammaticamente concluso ma questo mi ha insegnato che non si deve forzare la natura; se nel mio giardino non ci sono cicale, un motivo ci sarà...

rotolini di bresaola con fior di capra e pomodorini secchi

Ora però vi racconto di questi facilissimi rotolini di bresaola, perfetti per freschi antipasti estivi oppure da accompagnare ad un aperitivo.
Io li preparo sia in estate che in inverno e sempre sono stati più che graditi.

rotolini di bresaola con fior di capra e pomodorini

Preparazione facilissima
Per 6 rotolini:
- 12 fette di bresaola
- 75 gr di formaggio fresco di capra
- 3 o 4 pomodorini secchi sott'olio
- sale e pepe
- olio e.v.o. se serve

- 6 stecchini in bamboo

In un mixer tritare grossolanamente i pomodorini secchi sott'olio quindi aggiungere il formaggio e dare ancora qualche veloce colpo di mixer.
Regolare di sale, pepe e se serve un goccio di olio extra vergine di oliva.

rotolini di bresaola con formaggio di capra e pomodorini secchi sott'olio

Su un piano disporre due fette di bresaola facendole sovrapporre per metà nella parte centrale, aggiungere un cucchiaino colmo di crema di formaggio e arrotolare quindi fermare con degli stecchini in bamboo.
Servire freschi con qualche fetta di limone.

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3 commenti

  1. Carissima Lorena,
    Sembra così delizioso e allettante ma come ho scritto in precedenza, non possiamo più trovare qualsiasi Bresaola qui...
    Abbracci,
    Mariette

    PS Anche noi ascoltiamo il concerto delle cicale!

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    Risposte
    1. Cara Mariette potresti sostituire la bresaola con qualche salume della tua zona.
      Io adoro le cicale ma a tantissima gente invece danno fastidio.
      Ti auguro un felice ferragosto a te e il tuo Pieter 💚

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